Gui di Sun Si Miao: casi clinici

I PUNTI GUI DI SUN SIMIAO:

ESPERIENZE CLINICHE

                                  

D.ssa Paola M.BALDINI

Aosta

Info e chiarimenti: paolalgbaldini@gmail.com

 

I Maestri

            Negli ultimi anni gli insegnamenti del maestro Jeffrey Yuen hanno portato tra gli agopuntori italiani una ventata di novità e hanno ampliato l’orizzonte di studio e di applicazioni cliniche nell’ambito della medicina cinese classica.

            Jeffrey Yuen è un monaco taoista dell’ 88°generazione di Yu Ching  Huang Lao Pai, la stessa scuola “della Purezza della Giada” di Sun Simiao. Egli è la personalità più brillante della medicina classica cinese, vive a New York e divulga oralmente le conoscenze del suo approccio medico taoista che comprendono vari campi: l’agopuntura, il tuina, il qi gong, la fitoterapia, gli olii essenziali, la dietetica, la meditazione. E’ una sorgente preziosa di saperi antichi che, benché caratterizzati dal valore aleatorio della parola non scritta, hanno anche la forza di essere trasmessi senza rischio di censura o di distruzione. Egli ci ha presentato un nuovo modo di considerare la progressione dei punti lungo i meridiani, una varietà di modelli diagnostici e di saperi sulla coltivazione dei terapeuti che fanno parte di una medicina che va ben al di là della MTC.

            Sun Simiao, medico di due Imperatori della dinastia Tang,  visse tra il 581 e il 682 ed è considerato uno dei principali riferimenti della pratica medica per le immense conoscenze e la dedizione ai pazienti. Ha scritto due testi considerati pietre miliari della medicina classica cinese: “Prescrizione che vale mille once d’oro per le emergenze” Bèi Jí Qiān Jīn Yào Fāng, composto da 30 volumi che contengono 5300 prescrizioni, e il suo complemento “Qiān Jīn Yào Fāng”  con 2571 ricette per le quali sviluppa l’importanza della diagnosi e diverse tecniche di trattamenti accompagnate da pratiche spirituali.

            Uno dei grandi insegnamenti di Sun Simao è porre attenzione ai nomi dei punti di agopuntura e darne un’interpretazione personale a seconda del livello di coltivazione del terapeuta.   Questo è infatti uno dei pilastri degli insegnamenti che Jeffrey Yuen trae dal suo maestro: essere presente in quello che si fa, essere disponibile all’ascolto, mantenere il contatto col divino attraverso il silenzio e la meditazione. Questo pensiero sulla possibilità della trasformazione alchemica per migliorare l’esistenza coinvolge il terapeuta ma anche il paziente che arriva a cogliere che per affrontare la malattia è necessario affrontare il Cambiamento.

La nostra esperienza

            E’ da qui e da fonti della scuola francese che ho attinto per approfondire il soggetto dei punti Gui di Sun Simiao ed è da qui che il nostro gruppo di studio ha cominciato a sperimentare questi punti in diversi casi clinici.

L’argomento dei punti fantasmi è stato considerato per molto tempo troppo esoterico per avere un’applicazione clinica ma gli spunti della medicina classica e l’apertura a livello metaforico di questi insegnamenti hanno ampliato molto il campo di applicazione, superando l’ambito psichiatrico consueto.

            Intendo qui presentare qualche caso clinico per tentare di spiegare il nostro metodo che parte da considerazioni concettuali, di cui ci piace discutere, per poi verificarle sul campo clinico.

            Come da tradizione antica una caratteristica dei disturbi che si possono affrontare con i punti Gui è il fatto di essere improvvisi, di attaccare una persona in buona salute e calma, e di portare disordine a livello mentale ma anche fisico; si potrebbe dire che sono caratterizzati dall’incoerenza e dalla dissociazione, sindromi che in generale mettono in crisi l’unità psico-fisica dell’individuo creando disordine e disaggregazione.

            In ambito psichiatrico si possono trattare sintomi francamente psicotici come allucinazione, deliri, sia sul versante maniacale con comportamenti aggressivi e violenti, sia sul versante depressivo, con decadimento e isolamento. Si possono anche trattare comportamenti compulsivi e incontrollabili o pensieri intrusivi.

            Si può trattare di sintomi bizzarri, inspiegabili, “anarchici” e che non rispondono alle terapie comuni; in particolare abbiamo esperienza nelle sindromi dolorose spesso scatenate da un evento acuto come un trauma o un intervento e che persistono nel tempo, non rispecchiano un chiaro meccanismo patogenetico, non seguono alcuna regola, non rispondono alle comuni terapie, coinvolgono in profondità la persona sul piano psichico ed emotivo e portano a quadri di grave deterioramento globale.

            Interessanti gli effetti sul consolidamento di ossa che inspiegabilmente non guarivano dopo traumi comuni.

            Particolare e vasta l’esperienza sui pazienti oncologi.     

            I casi che ho raccolto si caratterizzano per una varietà di sindromi; ho cercato di coglierne gli aspetti comuni e di suddividerli secondo il concetto teorico che sta alla base, spiegandolo nella prima parte della relazione: dalla storia antica di origine sciamanica, all’applicazione nelle sindromi psichiatriche, alla visione “demoniaca” e distruttiva, alla visione metaforica in cui morte e possessione sono concepiti in maniera simbolica.

I Gui         

                                   L’ideogramma Gui (Ricci 2832- GR 6407) significa anima sensitiva, anima di un defunto ancora legata al mondo terreno, demone, diavolo, spirito cattivo, spirito insoddisfatto, pericoloso, influenza occulta, nefasta, fantasma (14). Il carattere antico rappresentava una forma umana vaporosa, le forme più moderne sono rappresentate con una testa con un’appendice che può esser una coda, uno straccio. (19)

            Per lo Shuo men, quando un essere umano “ritorna” da morto, diventa un fantasma. Il carattere rappresenta un essere umano con la testa da demone. I soffi yin del demone sono insidiosamente nocivi, di qui l’elemento grafici a destra del carattere.

Per Granet, gui designa “un essere che si manifesta in maniera inattesa, inquietante, illecita.”

Traiamo da Padre Larre: “Si chiamano Shen gli spiriti propri del cielo e degli avi. Si chiamano Qi gli spiriti differenziati della Terra (…). Si chiamano Gui gli spiriti degli umani dopo la morte (…). Gli Shen sono nobili e attivi come il Cielo, i Qi sono comuni e docili come le Terra, i Gui sono agitati come la vita degli uomini quando non hanno trovato un luogo di riposo.”

            I Gui hanno a che fare con le anime del polmone, Po e le anime del fegato, Hun. L’ideogramma di Po è  infatti composto dal carattere gui e bai che definisce il bianco, il puro, il chiaro, mentre Hun è composto da gui e yun, nuvola.

Al momento del concepimento, il Po penetra nel Jing; al momento della morte, lo abbandona. “Con la morte i Po sono dissolti e tornano alla terra da dove provengono. Se la morte è un taglio netto, ci vuole del tempo affinché il defunto si stabilizzi. Bisogna lasciare agli hun il tempo di unirsi agli Shen del cielo, ai Po il tempo di unirsi ai Gui, agli elementi corporei di dissolversi.” Impedire che i Po vaghino senza poter tornare alla terra originale, evitare che i Po diventino Gui, spettri erranti, demoni cattivi e perversi, che aspirano a vampirizzare l’uomo, questo è il ruolo dei rituali del lutto” (4) Di qui l’importanza dei riti di accompagnamento del defunto da parte dei parenti.

Talvolta l’anima che vive nel Po non vuole abbandonarla perché vuole ritornare a completare qualcosa. Quando non si è pronti a morire, il Po resta sospeso nello spazio fisico e diventa un Gui. Una morte improvvisa può produrre un Gui , un fantasma che non vuole lasciare questa vita.

Si descrivono 3 tipi di Gui:

i Gui affamati, di qualcuno che lascia qualcosa di inadempiuto,

i Gui erranti, morti di morte improvvisa per esempio per incidente e i

Gui sessuali, di qualcuno trattenuto dopo la morte da chi lo ama o che ha lasciato qualcuno molto amato.

 

 

Un po’ di storia

            Sun Simiao è forse il primo a riunire per iscritto- sotto forma di un’ode- i punti Gui che si usa chiamare “i tredici punti fantasma”. Egli li ha raccolti in quattro gruppi di 3 punti ciascuno (solo l’ultimo gruppo ha un punto extra in più). Il numero 3 ricorre spesso negli insegnamenti di Sun Simao e va letto in maniera simbolica come fase di trasformazioni.

Secondo Leung e Lavier questi punti, che hanno un’origine molto antica, erano 25 ed erano stati descritti da Bian Que, sciamano del V sec. a.C. All’epoca, infatti la cura della malattia era appannaggio degli sciamani che non usavano strumenti se non i riti dei movimenti del corpo e dell’uso della voce. Ancora nel III sec a.C. Han Feizi diceva : “Se una persona si ammala vuol dire che è stata colpita da un demone“ e quindi gli adepti potevano contattare gli spiriti ed indurli a lasciare i corpi afflitti. Si trattava quindi di pratiche di esorcismo arricchite poi dalla stimolazione di punti particolari, i punti Gui, appunto, che riflettevano nel loro nome la profondità di penetrazione  del fantasma nella persona.

In molte culture si è verificato un parallelo tra disturbi psichiatrici e concetto di possessione.

Questa idea in Cina deriva dalla cultura demonologica della medicina più arcaica; nella medicina moderna se non si vuole parlare di fantasma, si fa riferimento ai disturbi dello Shen legati al flegma.

Nel Ling Shu si parla di gui nelle sindromi Dian Kuang che comprendono diverse malattie psichiatriche caratterizzate dalla perdita della capacità di comprendere la realtà: percezione, pensiero e comportamento dimostrano un’alterazione che si riflette nelle relazioni sociali del soggetto. Kuang designa una condizione maniacale con sintomi psicotici come delirio, allucinazioni, comportamenti violenti; Dian invece si riferisce ad uno stato di apatia, demenza o depressione, comunque di deterioramento mentale. Nella letteratura medica cinese contemporanea, Dian Kuang è usato per definire la schizofrenia nei suoi aspetti di dissociazione del pensiero.

Nel Ling Shu cap. 22 si dice che nei casi di disturbi maniacali, il paziente vede gli Shen Gui e che la follia comincia dagli occhi. Jeffrey Yuen ci dice che la presenza di entità è manifestata dal fatto che il soggetto non guarda gli altri negli occhi, fugge lo sguardo degli altri e in effetti nel Nan Jing 20 si dice che nell’eccesso di yang si vedono gli spiriti, l’eccesso di yin fa diminuire la vista.

In seguito il Zhenjiu Dacheng (1601), nel testo dal titolo “Sun zhen ren shi san Gui xue” (Ode dei tredici punti degli spiriti del divino Sun) riprende il protocollo di Sun Si Miao: “ Per tutte le malattie che originano dai fantasmi, si possono pungere i punti Gui; dapprima pungere Gui Gong, poi Gui Xing, poi gli altri punti. Negli uomini cominciare da sinistra, nelle donne a destra (…) così i fantasmi più cattivi se ne andranno.”(4)

 

In Occidente il concetto di demone era riferito ad entità soprannaturali neutre, è col cristianesimo che assunse un significato esclusivamente negativo. Diverso è il concetto di daimon di cui ci parla Hillman, secondo il quale è l’immagine che ci accompagna in tutta la vita come un’ombra, portatrice di destino e fortuna, ma che non è una guida morale né la voce della coscienza., ma piuttosto l’ispirazione per la nostra realizzazione. (16)

E’ interessante che il termine “diavolo”, dal greco Διάβολος, ha il significato di dividere, un’accezione che la accomuna all’effetto di disgregazione e di dissociazione dell’unità che provocano i Gui.

 

 I punti Gui

I punti che hanno l’ideogramma Gui nel loro nome principale o secondario, tra i quali sono state scelte le triplette, sono:(15)

  • Gui CHEN (ministro di stato o ufficiale)    LI11
  • Gui CHUANG : (letto) ST6                         (LU10)
  • Gui GONG (palazzo)   nome secondario  GV 26 -GV 23
  • Gui LEI  (fortezza) ns SP1
  • Gui LIN (foresta) ns ST6
  • Gui LU  (strada)   ns BL62-PC8  -PC5
  • Gui MEN: (porta d’entrata, fontanella) GV 22 Gui JIAO   PC8
  • Gui SHI (mercato)  ns CV 24  (GV 26)
  • Gui SHOU   (sofferenza, ricezione) LU 5
  • Gui TANG (grande sala)  ns GV 23  (LU 5)
  • Gui TING ns GV  26
  • Gui TUI  (gamba) ns LI11
  • Gui  XIE   (perversità) LI 10  et   ST 36
  • Gui XIN  (credere, sincerità, fiducia) ns LU11
  • Gui XIN (cuore) PC 7 (e LU9)
  • Gui XUE (caverna, punto)  ns GV16
  • Gui ZHEN (cuscino)  ns GV16
  • Gui ZANG (nascosto)  CV1
  • Gui FENG (sigillo) extra 42
  • Gui  KE TING  (corte, sala)  ns GV26
  • Gui YAN (occhio)  ns SP1
  • Gui LUO : (strada) PC 5

ZHONG Gui: LI 5  è il nome di un personaggio mitologico cacciatore di fantasmi. E’ il punto fuoco del meridiano: il fuoco eccessivo di yang ming disturba lo shen, nella sua sintomatologia si trova: terrore, paura, visione di fantasmi, ride senza motivo, delirio, dian Kuang.

BL 43, GAO HUANG SHU: Sun Simao consiglia di effettuare un esorcismo stimolando questo punto con la moxa su due pezzi di aglio.

 

 

I Gu

Paradossalmente, per affrontare la visione più esoterica passiamo attraverso un concetto più materico e introduciamo il concetto di Gu,verme, parassita.  Ci si sposta su un piano di sostanza, anche se invisibile. In effetti i Confuciani non volevano parlare di ciò che non si poteva capire, considerando inutile cercare di comprendere intellettualmente il mondo degli spiriti.

Chao Yuan Fang, medico dell’Imperatore della dinastia Sui (VI d.C), forse il primo che introdusse il concetto di microbo, sottolineava l’importanza anche dei vermi che non si vedevano, ma che erano causa di epidemie.

 

Il termine Gu indica un velenoso insetto leggendario ed è associato all’idea di putrefazione, ai vermi , ai serpenti velenosi. L’ideogramma non semplificato indica un vaso di vermi (chong) dai quali si trae con tecniche di magia nere un potente veleno, che può avere poi anche un’applicazione terapeutica. In medicina tradizionale indica il decadimento organico complicato da ristagni e conseguenti infiammazioni, putrefazioni, necrosi. (11)

Nel Ling Shu cap. 68, si parla di Gu come parassiti, qualcosa che blocca la capacità di cambiare, come il freddo negli intestini. E’ scritto: “quando la gioia e la collera non sono temperati, gli alimenti e i liquidi non sono eliminati, allora il freddo e il calore diventano inappropriati, col freddo stagnante all’interno degli intestini, questi porta all’accumulo di parassiti Gu.”

 

Come per i Gui, si differenziano 3 aspetti Gu:

gu affamati, associati a disordini alimentari o avvelenamento, causati dall’alimentazione, quindi trasmessi per via orale

gu erranti, parassiti estranei, che viaggiano da un paese all’altro, si assorbono durante i viaggi, quando non si hanno le capacità di adattarsi ai fattori climatici o ambientali,

gu sessuali, a trasmissione sessuale o per indulgenze sessuali.

Come nei problemi dei fantasmi Gui, così in quelli da parassiti Gu, la patologia sorge improvvisa in un soggetto in buona salute, ma nei casi di parassitosi dice che il soggetto sia stato sottoposto a stress prolungati. Si tratta di energie patogene esterne che attaccano coloro che non rispettano i ritmi naturali.

Si dice anche che mangiando smodatamente i cinque cereali si danneggia il nostro spirito a causa del processo di fermentazione.

I concetti di Gui e di Gui si intrecciano quindi nella tradizione e, a partire dai più recenti insegnamenti di Jeffrey Yuen, impariamo che per Sun Simao un Gui  può iniziare come patologia del piccolo intestino, nella sua funzione di ulteriore separazione del puro dal torbido dei liquidi Ye che vanno ai visceri curiosi e quindi anche al cervello. Ecco quindi la relazione col cuore e il ruolo ancora degli intestini e del torbido che blocca la purificazione.

Di qui alcune considerazioni: la flora batterica intestinale, presenza “estranea” nel nostro corpo, collabora e modula l’assimilazione dei nutrienti, partecipa al riconoscimento del self e non self nell’attivazione immunitaria e dalle ultime ricerche sembra avere un ruolo fondamentale nel nostro equilibrio psichico.

 

L’ideogramma Gu è legato all’esagramma 18 dell’Yi Jing dove la montagna Geng blocca il vento, quindi non permette il movimento, il cambiamento e ciò provoca il ristagno del sangue e dunque i problemi di Shen. Questo ristagno è in relazione ai parassiti, cioè entità pestilenziali che producono emozioni strane e irregolari, manie, problemi psicologici o ansia in generale. Il significato di Gu, leggendario insetto  tossico e associato  alla decadenza e alle qualità pestilenziali, cioè che appaiono e diffondono rapidamente e che portano a stati emotivi estremi.

E’ interessante notare che l’ideogramma fēng presenta all’interno Chong , il verme, circondato da linee in tutte le direzioni.  Può essere il vento che risveglia gli insetti a primavera, o il vento che è mobile, può andare in tutte le direzioni, anche all’interno, dove diventa un parassita.

Il concetto di verme è quindi legato a quello di vento che rappresenta la forza del cambiamento ma anche vettore di energie perverse causa di malattia.

Questo legame col vento e dunque con l’elemento legno porta alla possibilità terapeutica di usare punti di fegato o vescica biliare. LR 5, Li Gou, canale delle termiti, può essere usato nei ristagni che bloccano l’evoluzione della vita, come dei parassiti che ci si porta dentro; i punti di GB, in quanto yang, saranno più indicati nella loro espulsione .

In effetti i terapeuti giapponesi hanno associato i parassiti alle tenie che producono lesioni al fegato, organo della detossificazione, ecco ancora il legame col vento e il cambiamento.

 

Approccio psichiatrico

In generale i punti Gui sono indicati in caso di improvvisi disturbi mentali in paziente fino ad allora in salute. L’elemento Gui evoca il ruolo nella rianimazione dell’uomo colpito da un processo morboso, in particolare da malattie mentali caratterizzate da dissociazione, evocate dalla nosografia occidentale da sintomi psicotici (4) Vi troviamo allucinazioni e deliri, depressione e mania da sindromi bipolari ma anche sintomi nevrotici come compulsione e disperazioni.

A partire dal parallelismo tra sindromi Dian Kuang e disturbi psichiatrici, alcuni autori hanno specificato le indicazioni dei punti Gui in funzione dei sintomi.

Giustino-Lion ha redatto una tabella sintetica delle indicazioni neuropsichiatriche dei punti Gui nella letteratura e messo in evidenza particolarmente le indicazioni nella rianimazione, nelle sincopi cadaveriche, nelle schizofrenie e “follie agitate”. (7)

Un appunto di Kespi ci mette in guardia sulla puntura intempestiva e ci incita a riservare questi punti nei disturbi psichiatrici maggiori, essenzialmente psicotici. (8)

Di Stanislao aveva già proposto una lettura psico-sociologica delle alterazioni del comportamento (13). La compulsione come perdita di riferimenti nel passato, il soggetto con tendenze di dipendenza ha obiettivi o ambizioni senza fondamento, si crea dei fantasmi perché non sa utilizzare le esperienze del passato per agire nel presente. Per esempio l’autore utilizzava i punti Gui nel fumo e nell’alcolismo secondo la visione della tipologia individuale. (Terra : ST36,  ST6,  SP1; legno:  CV24, GV16; metallo: LU5, LU9, LU11; acqua: BL62, GV22; fuoco: PC5, PC7, PC8, GV26.)

 

Visione psicoanalitica

A partire dalle teorie di Lacan, la scuola francese propone un parallelo tra la concezione cinese della morte come rottura dell’asse yin/yang e la psicosi. L’idea è che la follia possa considerarsi come una morte che rompe, taglia, separa; gli spiriti yin e yang non sono più concentrati, non è più mantenuta l’unità e la persona rischia di essere invasa dai fantasmi, nel senso di demoni. I punti Gui, che agiscono come punti per la ri-animazione, potrebbero recuperare questo asse Cielo/Terra perturbato non dalla morte ma da una malattia mentale grave.

 

Visione animica

 L’aspetto demoniaco sta quindi nella divisione, nella deconnessione degli aspetti animici dell’individuo, nella perdita della sua unità che rappresenta l’equilibrio psichico e fisico.

Da qui il passaggio tra il concetto di Gui come spettri che vagano insoddisfatti alla ricerca di un corpo di cui impossessarsi, a quella di processi patologici che portano alla distruzione dell’individuo, di forze demoniache che mirano alla disgregazione dell’unità (demone nell’accezione di dividere)

Moiraghi considera alcune gravi malattie, non solo mentali, come l’esito di una slatentizzazione, di un’attivazione della matrice organica embrionaria che contiene, incapsulato e confinato, il germe del gui. “Per farsi materia lo spirito si immerge nella creta animica composta da mille e mille residui delle innumerevoli vite che si sono succedute sulla madre terra. (..) tra questi anche i gui.”

In condizioni di armonia, i Gui rimangono incapsulati tra le altre anime come semi tra gli spicchi di un’arancia. In questa condizione colorano la personalità di quella vita (forse avvicinabile al daimon di Hillman?). In condizioni di squilibrio, questa condizione di latenza viene meno e i Gui possono cominciare a manifestare la loro potenza nefasta e a liberarsi, attivando nell’organismo disordini e discrasie che predispongono ad ulteriori penetrazioni demoniache e generano malattie la cui caratteristica saliente è la deformazione. Si può arrivare al frutto che marcisce, che ricorda la putrefazione epica dei Gu. L’autore propone l’uso delle triplette nelle malattie neoplastiche, autoimmuni, nelle obesità e magrezze gravi, nelle malattie mentali gravi e nelle dipendenze.

 

 

La metafora

Jeffrey Yuen ci apre gli orizzonti e ci aiuta a interpretare metaforicamente la morte e la reincarnazione nella dialettica della circolazione dei soffi e nella evoluzione dei 7 Po.

Secondo la sequenza dei meridiani, dal punto LR 14 si rientra nel torace e si ricomincia; nel punto della fine e del reinizio, ci si interroga sulla soddisfazione della propria identità e sulla disponibilità ad abbandonarla. C’è ogni volta la possibilità si rinascere ma bisogna lasciare andare il desiderio di voler rivivere certe esperienze perché questo farebbe restare attaccato il soggetto alle cose terrestri e spingerebbe il Po a riprendere corpo, a restare attaccato alla terra; è così che si crea il fantasma. I punti Gui dovrebbero aiutare a trasformarsi lasciando i sensi di colpa e i rimpianti.

L’eliminazione attraverso gli orifizi inferiori è valida anche simbolicamente per i sentimenti che sono di ostacolo per la conquista del proprio Ming. Po Men deve essere aperto per eliminare altrimenti i Gui del passato arrivano.

Il Po è connesso all’aspetto fisico-strutturale del corpo e alle sensazioni, alla memoria e al linguaggio del corpo. Questo aspetto è simbolicamente suddiviso in 7 anime che suddividono le fasi della vita in cui si perdono informazioni per fare spazio ad altre informazioni. Ciò che può essere molto importante da giovane, non lo è più da vecchio, così bisogna saper lasciar andare e saper aprire nuovi capitoli. J.Y. spiega che Po riguarda certi aspetti della propria esistenza fisica che rimangono registrati, ma in termini di aspetto e di forma “muoiono”, vengono liberati. Un Po parte e un altro viene; se non la si lascia andare, rimane bloccata e può diventare Gui.

L’evoluzione dei Po dipende dalla capacità di lasciare le cose vecchie per prenderne altre nuove; se si hanno troppi desideri, si arriva a non lasciare il Po “vecchio” che non muore, resta nell’organismo come un fantasma. Questo Gui all’interno può attirare Gui esterni che provocano patologie psichiatriche gravi. Oppure possono trasformarsi in Gu.

Si diceva che mangiando troppi cereali l’organismo diventava debole e poteva essere attaccato da insetti Chong che avrebbero creato i parassiti dell’anima, i Gu. Si può considerare da un punto di vista metaforico: l’eccesso di desiderio, l’insoddisfazione continua, cioè continuare a desiderare e non essere mai soddisfatto, rendono il soggetto più fragile e predisposto alle turbe mentali.

Dunque i Gui rappresenterebbero l’attaccamento alle cose terrestri, ai desideri, alle situazioni che si vorrebbero vivere di nuovo, all’avidità. Da questo punto di vista, i fantasmi sono interpretati come tutti quei fattori che infestano e appesantiscono il Ling, che lo rendono più yin, più materiale e più pesante, che lo trattengono verso il basso, impedendogli l’ascesa (1).

L’alchimia taoista è là per la redenzione dello Shen dalla materia, affinché l’uomo possa distaccarsi dalle cose materiali della vita e permettere allo Shen di elevarsi verso l’immortalità spirituale.

Da questo punto di vista si possono considerare i 3 tipi di Gui che penetrano nella sfera psichica deformando la nostra evoluzione:

Gui affamato: un soggetto che non è mai soddisfatto di ciò che ottiene, bloccato su qualche desiderio irrealizzato e da questo ossessionato

Gui errante: persone che non trovano mai pace, cambiano sempre ambiente e amicizie, non trovano il loro posto, cominciano cose e non le finiscono, sempre in movimento perché non si accontentano degli stimoli della propria vita

Gui eccitato: persone che hanno un bisogno eccessivo di contatto fisico soprattutto a livello sessuale, manifestano il loro valore attraverso il sesso.

 

Secondo Jeffrey Yuen si può considerare una sequenza patogenetica: i vermi invadono l’organismo attraverso una di queste tre forme e portano una sintomatologia caratterizzata da umidità, persistenza e resistenza alle terapie. Quando questa condizione invade lo Shen, si arriva ad un’invasione di fantasmi. In un altro passaggio dice che quando una delle tre tipologie di fantasmi infesta un corpo, può trasformarsi in uno dei tre vermi.

Così si affrontano entrambi con pratiche sciamaniche: i Wu Gu erano adepti capaci di liberare dai fantasmi.

 

Le 4 triplette

I 13 punti selezionati da Sun Simiao e divisi in 4 triplette sono:

  • GV26, LU11, SP1,
    • PC7, BL62, GV16,
    • ST6, CV24, PC8,
    • GV23, CV1, LI11, Extra11

 

Per lavorare coi punti Gui si fa riferimento al numero 3: si pungono tre per volta a partire dalla prima tripletta e poi scegliendo quella più indicata in base al quadro clinico.

In seguito, si identifica il livello di invasione dei Gui e si tratta la tripletta del livello interessato.

Le due prime triplette sono in relazione all’energia yang e al Vaso Governatore, le due ultime all’energia yin e al Vaso Concezione.

Gli aghi sono inseriti superficialmente, secondo la tecnica Zhen Dong, “tremolante”, vanno punti ogni 3 giorni. I punti Bl 62, Gv 16, ST 6, Gv 23 e LI 11 sono punti con l’ago di fuoco o riscaldati, il punto CV 1 è stimolato con 3 coni di moxa.

Su Simao pungeva i 13 punti in ordine e toglieva gli aghi con dei fili, gettandoli per terra, senza toccarli con le mani, per non essere contaminato.

 

Prima tripletta

GV 26 REN ZHONG   Gui GONG:  PALAZZO del fantasma

LU 11   SHAO SHANG    Gui XIN : FIDUCIA nel fantasma

SP 1  YIN BAI   Gui LEI: FORTEZZA del fantasma

 

Gli spiriti sono entrati nel corpo e penetrati nelle orecchie, parlano al paziente che crede di sentire la propria voce e ne ha fiducia. La voce cerca di convincerlo a ritirarsi dal mondo e in effetti il paziente è sempre più isolato in se stesso. Comincia a cambiare la voce e il soggetto ha bisogno di schiarirla, come per liberarla; rantola, sputa o tossisce.

E’ in questa tappa che Jeffrey Yuen consiglia di aggiungere dei punti Finestra del cielo che, associati alla coppia di punti Jing LU 11 e SP 1, aprono gli orifizi e permettono al paziente di ritrovare il contatto col mondo.(17)

GV 26, al centro del viso, punto di rianimazione, indicato nelle condizioni di separazione yin/yang, asse di contatto tra cuore, dividendo la testa in tre parti, riunisce l’uomo alla terra. Incontra il canale Ren e i canali ST e LI

Secondo una leggenda ebraica, la prova che abbiamo dimenticato la scelta prenatale dell’anima è impressa sul nostro labbro superiore: la piccola scanalatura sotto al naso è l’impronta dell’indice che l’angelo ci ha impresso sopra le labbra per sigillarle, è per questo che quando seguiamo un pensiero o un’intuizione che ci sfugge, automaticamente portato là il dito.

LU 11, indicato per la rianimazione in condizione di pienezza e calore nella regione sotto al cuore. Apre la gola, è usato per chi ha difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti climatici, soprattutto quelli yang.

SP 1, la fortezza, la colonna che si sta radicando alla terra, nella componente nutritiva della vita, nel petto. Il fantasma sta cercando di creare una barriera dal mondo, il paziente comincia a diventare depresso, perde la concentrazione e l’interesse per il dialogo con gli altri e si isola. Anche qui è sensibile ai fattori esterni yang, la luce, la folla. Il sonno è agitato, appena la persona chiude gli occhi, comincia a ruotare la testa, i sogni sono confusi e inquieti.

Si può usare in moxa come per i piedi freddi che sono un simbolo di timidezza e difesa.

E’ detto anche “occhio del fantasma” , il paziente comincia a vedere come il fantasma.

Questi due punti Jing potrebbero legare la forma dell’uomo incarnato alle energie cosmiche e ai qi umani più intimi che vivificano senza mai esaurirsi. (Kespi)

 

Apertura degli orifizi

La tradizione della purezza della giada ha aggiunto ai punti della prima tripletta l’uso di un punto finestra del cielo per l’apertura degli orifizi. Per aprire le porte di comunicazione col mondo che il fantasma chiude.

La prima tripletta, costituita da due punti Ting e un punto di rianimazione, si associa ad un punto finestra del cielo scelto in base alla clinica: per esempio TE 16 quando ogni volta che il paziente chiude gli occhi, muove la testa inquieto, i sogni sono confusi, è sempre stanco; il BL 10  quando il paziente ha difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti climatici, soprattutto yang; SI 16 quando parla esageratamente per eccesso di vento nella laringe.

 

Seconda tripletta

PC  7  DA LING   Gui XIN: CUORE del fantasma

BL 62  SHEN MAI   Gui LO: CAMMINO del fantasma

GV 16  FENG FU   Gui ZHEN: CUSCINO del fantasma

 

Il Gui è penetrato ulteriormente, fino al cuore, e porta dei cambiamenti nel comportamento.

Sun Simiao dice che in questa tappa le persone cominciano a frequentare luoghi dove non sarebbero mai andati prima, e vagano.

Il paziente sente delle voci non solamente di giorno ma anche quando dorme (cuscino), dorme poco, ha delle ombre verdi sotto agli occhi, aumenta la sua temperatura corporea.

Il demone entra nel palazzo dove abita l’imperatore, il torace e può accedere al maestro del cuore (PC7), comunicare con l’essenza e stimolare a vagare in luoghi estranei (BL 62). Poi il fantasma prende possesso del sonno, (GV 16) e si fanno sogni che hanno senso per il fantasma ma non per la persona.

PC 7 può rilasciare e liberare, punto yuan, punto terra di un meridiano fuoco, utilizzato per il calore nel cuore e per liberare il qi del torace, trasporta il sangue del maestro del cuore, unico e specifico per ciascuno. E’ usato per la perdita di controllo delle emozioni, con crisi di pianto e riso  irrefrenabili e dolore al cuore;  raffredda anche la temperatura corporea

BL 62 tratta il vento soprattutto interno e apre gli occhi, tratta il Niqi, il paziente ha difficoltà ad addormentarsi e si sveglia spesso con sudorazione e palpitazioni. Punto di Yanqiao, legame tra yin e yang, Sun Simao raccomanda di usarlo quando non si sa che punto Gui scegliere.

Per Kespi andrebbe punto il gruppo LU 11- SP1- PC 7 che riunisce la forma (xing), il nome (ming), l’universale e il singolare, il qi e il sangue.

VG 16, punto finestra del cielo, punto di penetrazione nel cervello che mette in movimento il qi e il sangue cerebrali.

Kespi unirebbe questo punto coi due seguenti (ST6- CV24) per legare i tre archetipi, Cielo-Uomo-Terra nell’uomo a livello della testa.

 

Terza tripletta

ST 6   JIA CHE    Gui CHUANG: LETTO del fantasma

CV 24  CHENG JIANG   Gui SHI: MERCATO del fantasma

PC 8 LAO GONG   Gui KU: CAVERNA del fantasma

 

Il Gui lavora nel sonno: il paziente parla dormendo, spesso con voce alterata, diversa. Preferisce lasciare la stanza nell’oscurità perché ha difficoltà ad addormentarsi.

Poi prende possesso della carne, e il paziente perde peso, ha un influsso anche su Ren Mai, che regge la forma e comincia a frequentare luoghi dove trova altri Gui (mercato), per esempio dove la gente si stordisce con l’alcool, dove ci sono  tristezza e la negatività, o luoghi umidi, cupi, freddi (caverne, grotte). E’ la tappa in cui il paziente diventa autolesionista e con tendenze suicide, il soggetto può presentare tagli ed ecchimosi.

ST 6, decadimento dovuto alla mancanza di sonno, stati allucinatori, perdita improvvisa di coscienza, crisi convulsive con trisma, alterazione della voce. Legato al meccanismo della mandibola che mastica e riceve energie messe in movimento nel cranio.

CV 24, il Gui si nutre di alcool e sostanze psicotrope che mantengono lo stato alterato, punto contenitore dei fluidi (schiuma alle labbra).

PC 8, il Gui cerca luoghi bui, separati dal mondo, umidi e freddi, lontano dalla vita, punto recuperatore dello yang (Dacheng)

 

Quarta tripletta (più uno)

GV 23  SHANG XING   Gui TANG: SALA del fantasma

CV 1  HUI YIN   Gui ZANG: fantasma NASCOSTO 

LI 11   QU CHI   Gui CHEN: fantasma UFFICIALE 

EX11-HN HAI QUAN   Gui FENG: SIGILLO o SALA del fantasma

 

Il soggetto si sveglia in piena notta confuso, ha un’espressione vuota, non riconosce le persone. Se la condizione progredisce fino a CV 1, il corpo diventa freddo e il paziente dorme sempre (per questo Sun Simao consiglia di applicare la moxa, in un ultimo tentativo di portare yang nel Ren Mai)

Alla fine del ciclo il fantasma si impadronisce completamente della persona e diventa ufficiale, ha il controllo completo di lui, mette il sigillo sulla sua fronte: il paziente si suicida, lo shen lascia quel corpo.

Si usa questa tripletta sia nello stato maniacale che catatonico.

GV 23, grande luce per una persona che piomba nel buio, che non riconosce  più il giorno dalla notte, diventa lui stesso un fantasma. Legato alla stella polare “rettore e norma dello spazio e del tempo”.

CV 1 in moxa per riportare calore in un corpo ormai freddo e statico, indicato per la rianimazione degli annegati per la sua capacità di far uscire l’acqua dai polmoni, potrebbe far uscire il Gui come umidità, il paziente potrebbe vomitare ed espellere i vermi. Risponde all’attivazione di tutte le potenzialità creatrici dell’uomo.

LI11, il Gui prende possesso completo del paziente, è un punto ad “azione celeste” (Dacheng)

Per Kespi qui c’è un’altra triade Cielo-Uomo-Terra: PC8-GV23-CV1-LI1 che riunisce nell’uomo a livello del corpo intero, testa, perineo, torace.

 

Le tappe evolutive

Sun Simiao suggerisce che l’evoluzione dello spirito si fa attraverso due strumenti: il corpo e il mondo. Il corpo rappresenta le risorse che si hanno ricevute, la maniera in cui le si utilizzano, come le si trasformano; il mondo esterno rappresenta le relazioni che si sviluppano, le interazioni con l’ambiente.

Seguendo gli insegnamenti di Sun Simiao, Jeffrey Yuen propone l’idea delle triplette come dei passaggi del processo di evoluzione per liberare l’anima Ling dai limiti della materia, per raggiungere la purezza dello Shen. In questo senso le triplette rappresentano tappe evolutive per raccogliere le energie appropriate a compiere la tappa.(3)

 

Il primo gruppo: L’uomo tra cielo e terra

Questo gruppo rappresenta le possibilità offerte all’individuo durante la vita terrena, nella quale l’umanità è il frutto dell’incarnazione del cielo nella terra

GV 26: centro dell’umanità, tra naso-cielo e bocca-terra, tra respirazione e nutrizione, si sviluppa la consapevolezza della natura umana

LU11, legato da una parte al Po, alle radici delle energie celesti della carne, dall’altra parte al lasciar andare il momento corrente, le esperienze contingenti

SP1, legato alla terra e al radicamento della vita. il tempo è controllato dalla milza e organizzato dal polmone, crea lo spazio che serve a trasportare e trasformare

 

Il secondo gruppo : L’acqua e il fuoco verso il cambiamento

Questo gruppo rappresenta il modo di utilizzare le proprie risorse, la propria acqua e il proprio fuoco. Ci sono le probabilità, il modo in cui l’individuo realizza ciò che è predeterminato (jing) sulla base del modo in cui usa l’acqua e il fuoco facendo delle scelte (GV16)

PC7 rappresenta il peso delle cose accumulate nella vita, rappresenta il fuoco, la passione che si mette nella vita, la spinta alla conoscenza. Si cerca di alleggerire il peso di quello che si accumula per esprimere il fuoco

BL62 rappresenta il movimento dell’acqua verso il mondo, lo stato iniziale per muoversi verso una direzione; l’acqua è legata ai desideri e alle realizzazioni materiali

GV 16 è la progressione dello Shen. Sulla nuca si formano le resistenze che determinano le contratture muscolari, bisogna aprire e far uscire il vento per rilasciare gli accumuli e permettere il cambiamento.

 

Il terzo gruppo: La vita è trasformazione

In questo gruppo c’è lo sviluppo dell’umanità attraverso la sua incarnazione.

Sun Simiao suggerisce che l’evoluzione dello spirito durante la vita si compie nel corpo, grazie al corpo e non malgrado il corpo.

ST 6, la vita avviene attraverso l’incarnazione nel corpo, regolato dalla terra, la coltivazione della natura umana avviene attraverso la trasformazione del corpo. Rappresenta la terra, la sua parte yang, che è responsabile della trasformazione; il nutrimento è conoscenza, conoscere e trasformare

CV24 rappresenta l’azione di attingere alle proprie risorse profonde, allo yin del Ren Mai

PC8 rappresenta la connessione col fuoco profondo, per operare la trasformazione alchimia di   dello shen dalla materia

 

 

Il quarto gruppo: La connessione col tutto

GV 23 e CV1, il Ren e il Du rappresentano lo yin  e lo yang; mettendosi in connessione con la radice dello yin e dello yang si può superare lo stato di dualità, abbandonare le divisioni e le separazioni ed entrare nel flusso del mondo

LI11, il mondo esterno è solamente la proiezione, il riflesso (come il riflesso dell’acqua nello stagno) del mondo all’interno.

Hai Quan è il punto indicato per l’agopuntura, per la pratica alchimia si usa Yin Tang; rappresenta la fine del Cammino dell’illuminazione, il superamento completo della dualità Yin/Yang: gli occhi sono due e rappresentano la visione del mondo dulce, yin e yang, luce e ombra, bene e male; il terzo occhio supera questa dualità e contempla l’infinito del grande Shen.

Dice Sun Simiao che l’evoluzione avviene attraverso il corpo e il mondo, l’umanita’ e’ relazione, l’evoluzione spirituale non si compie in una caverna ma tra gli uomini.

 

 

Casi clinici

 

1. (J.Y.)

Quando un gruppo di italiani rientra dalla Cina dopo un viaggio con Jeffrey Yuen, uno dei bambini che era là con la famiglia, comincia a manifestare comportamenti aggressivi e disturbi del sonno. Secondo J.Y. i bambini sono molto sensibili alle presenze che abitano i templi e i monasteri antichi. Egli consigliò di fare dei bagni con l’olio essenziale di magnolia che si utilizzava per liberarsi dalle presenze nelle sepolture e che corrisponde a pungere LU11. Insieme alla puntura dell’intera prima tripletta, il bimbo rientra nella normalità.

 

2. (C.D.)

Il primo caso descritto da un collega è stato l’impiego della prima tripletta su un giovane di 21 anni che presentava un ritardo di consolidamento di una frattura la braccio di 15 mesi prima. Ha scelto i punti Gui  per liberare il paziente dalle cause legate al trauma che compromettevano il ristabilirsi del tessuto osseo, la riparazione coerente, come se il trauma avesse causato un ristagno. Dopo 3 sedute l’Rx denotava: “monconi ossei ben allineati, quasi completamente riuniti”.

 

3. (C.D.) 

Donna di 45 anni, due figli. Da qualche tempo presenta irritabilità, insonnia con risvegli precoci, sogni agitati, amenorrea, leucorrea. E’ apparentemente cordiale, ma ha uno sguardo duro e conflittuale. Dopo una serie di trattamenti che non funzionano, si scopre un aumento dell’FSH che la sconvolge per la delusione di non poter avere altre gravidanze.

Il collega punge la prima tripletta e guarisce la leucorrea, il sonno migliora e compaiono le mestruazioni.

 

4. (C.B.)

Un’ostetrica di 63 anni che, 8 mesi prima, aveva assistito una giovane donna che durante il travaglio aveva avuto una crisi comiziale. Racconta che, anche se non era la prima volta per lei, aveva avuto una sensazione di terrore; da quel giorno diventa collerica e aggressiva, non riesce più a dormire, si chiude nel silenzio, ha ansia e abulia, non è più lei. Comincia ad assumere ipnotici e antidepressivi ma comunque non riesce a dormire più di tre ore per notte. Viene punta la prima tripletta e poi la seconda e la paziente comincia a parlare, racconta di aver sentito una sensazione di tremore, di vibrazioni, “come se agitassi una scatola piena di oggetti e alla fine tutti trovano il loro posto”. Improvvisamente ha una visione del suo passato: ricorda la terribile relazione che aveva con la madre che soffriva di disturbi psichiatrici e sente una sofferenza profonda e il rimpianto di un’infanzia mancata.  Dopo la terza seduta diminuisce i farmaci e , anche se continua a svegliarsi, il sonno è più ristoratore e i sogni più tranquilli. Viene punta nuovamente la seconda tripletta con TE7 e LU10 per agire sulla Zong qi e per aiutarla a perdonare le ferite del passato e andare avanti. Alla quarta seduta la paziente è trasformata, lo stato dell’umore è molto migliorato, ha recuperato le attività del passato, dorme e non ha più ansia. Liberata dal suo fantasma esterno, vuole continuare l’agopuntura per liberarsi dei fantasmi legati alla sua linea familiare.(9)

 

   5. (I.S.)

Un uomo d’affari si strappa le unghie coi denti fino a fare sanguinare le dita. Non riesce a controllarsi ma si vergogna e nasconde le dita. Con l’asse Jue Yin LR1 e CV 18 ha un miglioramento progressivo ma recidiva dopo tre mesi. Il collega punge allora la prima tripletta e il paziente si rende conto di non avere più quell’ossessione del gesto e smette in modo duraturo.   

 

6.  (I.S.)

Una donna anziana che ha subito numerosi interventi al cuore, dopo l’ultimo si lamenta di dolori intensi, continui, resistenti a qualunque terapia. Dopo la puntura della prima tripletta ne è sollevata quasi completamente.

 

7. (I.S.)

Un uomo di 30 anni, dopo l’estrazione di un VIII, manifesta una nevralgia del trigemino resistente alle terapie. Il collega punge la prima tripletta e poi la seconda e il paziente migliora.

 

8. (S.L.) 

Una donna di 30 anni chiede di fare l’agopuntura per una diminuzione della libido. E’ stressata per un esame professionale, si sveglia spesso durante la notte, ha dolori erratici ed è in terapia per un disturbo compulsivo. Racconta che un giorno che era da sola a casa, ha cominciato ad avere pensieri intrusivi tipo “se perdessi il controllo? se investissi quei pedoni? se gettassi il bambino che ho tra le braccia?” Sa che non vuole fare niente di tutto questo, ma è vittima di questi pensieri e ha paura di perdere il controllo e di obbedire a queste “voci”.

Quando il collega punge la prima tripletta si sente subito più libera e leggera, non ha più pensieri e sta meglio anche fisicamente. Nessun risultato invece sul desiderio sessuale.

 

9. (D.D.B.)

Un paziente con osteomielite cominciata 6 mesi prima e che non si risolveva è stato trattato con la prima tripletta per quattro sedute ed è guarito.

 

10. (D.D.B.)

Un paziente con frattura di femore che non guariva era in lista per un trapianto di osso. Dopo tre sedute con la prima tripletta, è cominciato il consolidamento.

 

11. (P.B.)

Un paziente di 76 anni, affetta da cirrosi epatica, si lamentava di dolori di difficile diagnosi, erranti e resistenti alle terapie (per altro limitate dalla patologia). Con la prima tripletta si è ottenuto un parziale ma non duraturo beneficio.

 

12. (P.B.)

Una donna anziana, affetta da una BPCO, si lamenta continuamente di dolori non ben definiti, irregolari, erratici; non ha alcuna voglia di vivere, rimpiange il passato e niente la entusiasma. Geme continuamente senza controllo. La relazione terapeutica è molto difficile, niente funziona, non è mai contenta, ma le figlie insistono per continuare a trattarla. Il giorno che si decide a trattare la prima tripletta, cambia il rapporto col terapeuta, sorride e l’astio lascia il posto alla compassione.

 

13. (P.B.)

Una donna di 43 anni, infermiera, ha da anni l’esperienza di vedere le anime dei pazienti che lasciano il corpo quando muoiono. Ha lavorato su questo, ha imparato a gestire “la porta di questo mondo parallelo”. Un giorno partecipa ad una seduta di “costellazioni familiari” e di “purusha”, una sorta di psicodramma in gruppo sulle relazioni di famiglia. Da quel momento soffre molto, ha pensieri intrusivi, incontrollati, anche anticonservativi. Sente su di sé la “sensazione di avere intorno a sé le anime che ha accompagnato al momento della morte”.  Sorprendentemente chiede all’agopuntore di “liberarla dai fantasmi”. Si punge dapprima la prima tripletta con LI5, il cacciatore di fantasmi. La settimana successiva ha una forte nausea e perdita di appetito per 48 ore, con una sensazione di vuoto tra il petto e la gola, il sonno è agitato e appare un rumore alle orecchie. La sensazione però dei fantasmi sparisce per cui si decide di trattarla con altri punti e  disturbi rientrano. Non sa se per coincidenza ma da quel momento la madre ricomincia ad avere sogni premonitori.

 

14. (V.C.)

Una donna di 41 ossessionata da pensieri negativi, si scuote per le notizie del mondo, non riesce a stare da sola in casa, ha paura delle malattie, teme che succederà qualcosa di brutto a lei o alla sua famiglia, dice di vedere mostri e fantasmi. Dopo altri trattamenti, si punge la prima tripletta e il miglioramento è netto ma non definitivo. Quando la collega cambia trattamento peggiora, per cui riprende a pungere la prima tripletta per un mese aggiungendo KI4 per la paura e lo stato di allarme.

 

15. (M.B.)

Una donna, conosciuta da tempo dalla collega, diventa improvvisamente terrorizzata all’idea di partecipare ad un matrimonio di una conoscente. Comincia ad avere insonnia, sogni spaventosi e angoscia profonda. Abitualmente durante le sedute di agopuntura si rilassa molto, ma il giorno in cui si punge la prima tripletta, ha un improvviso scossone sul lettino, urla spaventata e dice di aver visto “un fantasma che le usciva dalla bocca”. E’ da sottolineare che non le era stato spiegato niente a proposito dei punti usati. Dopo questa terapia i sogni e i pensieri angoscianti sono spariti e lei si è sentita più calma.

 

16. (M.B.)

Giovane uomo di 29 anni con una diagnosi di psicosi sociale violenta. fino all’età di 24 anni era stato un ragazzo molto intelligente, equilibrato, calmo, studiava filosofia all’università ed era molto devoto, in particolare a San Michele di cui portava il secondo nome. Quando la ragazza lo lascia e lo diffama sui socials, perde improvvisamente la ragione, comincia a bere e drogarsi, ascolta musica a tutto volume per nasconde le voci che lo rimproverano, picchia con violenza il padre e i fratelli che abbandonano la famiglia e lo lasciano solo con la madre. Rifiuta di farsi curare con farmaci e psicoterapie e le organizzazioni socio-sanitarie falliscono nella presa in carico.

Dopo anni di inferno, la madre riesce a convincerlo ad accettare l’agopuntura.

Si presenta trascurato, confuso, aggressivo, lo sguardo sviante, non vuole parlare né spogliarsi. La collega, sebbene esitante, decide di pungere la prima tripletta. La settimana dopo si presenta più curato, rasato, lo sguardo più luminoso, la madre dice che era stato meno collerico, più calmo per qualche giorno, poi che tutto era tornato come prima tranne per le voci.

Ripete la prima tripletta e al terzo incontro lo sguardo è cambiato, la madre racconta che ha riso due volte come non aveva mai più fatto e le ha preparato la cena. Il paziente sorride e dice “Mi sento bene”.

Il giorno in cui la terapeuta lo aspettava per la seduta, viene a sapere che il paziente si è suicidato sotto un treno. La madre racconta che la sera prima l’ha trovato sulla porta vestito di tutto punto e determinato ad uscire. Lei ha tentato di fermarlo ma lui le ha detto: “Non sono L. Mi chiamo Michele (il secondo nome) Lasciami andare, mamma, non ho più niente da fare qui”. Erano anni che non la chiamava più mamma). Si è steso sui binari e ha aspettato il treno.

 

 

Bibliografia

 

  1. Jeffrey Yuen, “La via della guarigione attraverso lo studio dei testi classici: gli insegnamenti di Sun Si Miao”, seminario a Roma, 28 maggio 2017
  2. Simongini E. e Bultrini L., Le Lezioni di Jeffrey Yuen. Volume IX. Disturbi Psichici, Alimentari e Metabolici, Ed. Xin Shu, Roma 2008;
  3. Simongini E. e Bultrini L., L’ottava lezione. I disturbi dello Shen: lo psichismo in medicina classica cinese, Ed. Xin Shu, Roma 2008;
  4. Stahl-Rousseau G., Les points du demon ou points Gui (kouei), Revue francaise d’acupuncture – n°74, Paris 1993;
  5. Leung K. et Roustan C., A propos des points “Kouei“ (spectre, revenant, revenant...), Revue francaise d’acupuncture – n°10, Paris 1977
  6. Despeux C., Prescription d’acupuncture valant mille pieces d’or. Traitement d’acupuncture de Sun Si Miao du VII° siècle, Trédaniel Ed., Paris
  7. Giustiniani – Lion F., Les Treize Points des revenants de divin Sun, mémoire D.I.U. d’acupuncture, Nimes 1990, 53
    1. Kespi J.M., Réflexions sur les points Gui à partir du mémoire de G. Stahl-Rousseau, Revue AFA, n.74, 1993
    2. Bacetto C. , Demoni e fantasmi ai giorni nostri: proposta per un’agopuntura sciamanica-  La Mandorla, anno XX- numero 77, giugno 2016
    3. Sabelli I., La prima tripletta: casi clinici e riflessioni. Congresso Sida, Tortoreto,  2016
    4. Moiraghi C.e Poli P., le malattie dell’anima
    5. De Berardinis D. e Navarra M., Psichiatria, basi fisiologiche e filosofiche, Dispense SIDA, 2015
    6. De Berardinis D. e Navarra M., Il Polmone, dalla fisiologia alla clinica, Dispense SIdA
    7. Di Stanislao C., Le concept de dépendance: réflexions du point de vue psychologique, social, et selon la médecine traditionnelle chinoise, Revue de l’AFA, 110, 2002
    8. Arts M., Noms des points d’acupuncture, Mémoires de fin d’études, 1993
    9. Hillman J., Il codice dell’anima, Adelphi, 1996
    10. Guillonnet A.-S., Sur le chemin des Gui, www.centre-imhotep.com
    11. Boschi G, Medicina cinese: la radice e i fiori, CEA, 2003
    12. Jeffrey Yuen, 3 spiriti e 7 anime, seminario 29/6/2000

Commenti 1

Bellissimo articolo, grazie mille!
Io ho avuto buon esito con la prima tripletta in un caso di edema osseo alla caviglia

Katja Delang
lunedì 17 maggio 2021

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